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Ana Manso alla Galleria Umberto Marino

La Galleria Umberto Di Marino presenta la personale di Ana Manso dal titolo Tomorrow’s weather. L’11 febbraio il via.
I temi cari alla pratica pittorica dell’artista vengono declinati, questa volta, attraverso dipinti, sculture ed installazioni ambientali per dare forma ad un’unica sintesi di significato. Ciò che attira l’interesse di Ana Manso è la sfida insita nel rendere fruibile l’idea di indefinitezza del tempo futuro. Una premessa che può gettarci inesorabilmente nell’incerto momento storico in cui siamo immersi, ma che lascia anche la speranza di non poterne prevedere eventuali sviluppi inattesi.
Sin dall’enunciazione del titolo, infatti, viene svelata la contraddizione di una società in affanno nel tenere sotto controllo il futuro attraverso la previsione di fenomeni che esistono al di là della volontà e dell’intelletto umani. La mostra, dunque, è un invito a concentrarsi sull’intensità del momento presente. Elevandosi da ogni speculazione cercata dai toni violenti dei mass-media e volta ad indurre nel panico e nell’immobilismo, il visitatore è richiamato a ritrovare la sua capacità di connettersi con ciò che lo circonda, con il suo intuito e infine con la propria spiritualità.
I wall drawing sono posizionati al di sopra dell’orizzonte degli occhi, per permettere a chi entra nello spazio della galleria di alzare lo sguardo ed astrarsi dall’agitazione quotidiana. Le forme curvilinee accennano a simboli astrali da interrogare, affidandosi alle leggi del Cosmo, ritrovando serenità in una dimensione più fatalistica. Tutto invita al silenzio e alla contemplazione, ricreando un’atmosfera di austerità quasi sacra, accentuata dalla ripresa di colori e motivi architettonici tipici dei luoghi di culto di varie religioni. Che il futuro sia o meno rintracciabile nei presagi celesti, viene suggerita l’ipotesi di affidarsi al caso, così come inteso nell’antichità: un presagio enigmatico ed imperscrutabile per il quale diventa determinante l’azione nel presente.
Qui s’innesta il legame con la pittura che, da sempre nel lavoro di Ana Manso, è il risultato di movimenti e flussi di coscienza registrati istantaneamente sulla tela; stratificazioni di singoli gesti, ore e giorni che assumono senso solo nell’unità di tempo e di spazio offerta loro dalla compresenza sul supporto materiale.
Allo stesso modo la scansione di un ritmo naturale e paziente nel raccogliere i suoi frutti è evocato dalla presenza dei cappelli nelle sculture, che richiamano il contesto rurale orientandosi come satelliti secondo logiche determinate, le cui ombre e traiettorie rispondono ai movimenti del sole, oltre che alla posizione di chi li indossa.
Tomorrow’s weather è un interrogativo, più che un incipit, formulato per restare sospeso senza una risposta precisa e per offrire l’opportunità di abbracciare l’imprevedibile, nella certezza di essere in unità con i destini del resto del creato.

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