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7 progetti per una architettura più sostenibile e sociale

7 progetti per Napoli così AOH sensibilizza ad una architettura più sostenibile e sociale

Una cosa è chiara, bisogna pensare al futuro, che sia soprattutto sostenibile, è quanto Arkeda Open House sta diffondendo, come un grido sociale, perché l’architettura vista come nostra risorsa diventi di interesse comune. E visto che il progetto AOH 2020 non poteva prevedere il tour in case studi e cantieri di architetti, rimandato ad altra data, quest’anno si è dedicato a far conoscere a tutti il lavoro di sette studi, super studi come li ha definiti, di grande interesse, alcuni già realizzati altri in fase di realizzazione altri solo utopie. Un dialogo che spetta a chi decide per gli utenti, ma che interessa al pubblico più di quanto si creda, un modo dunque per sensibilizzare tutti ad un interesse vitale, la propria città. Con il patrocinio del Comune di Napoli, dall’Ordine degli Architetti Pianificatori e Paesaggisti di Napoli e Provincia, e dall’OICE – Confindustria e ideato dalle giornaliste Annalisa Tirrito e Daniela Ricci, apre un mondo. I sette studi e altrettanti progetti, visibili su arkedaopenhouse.it, la pagina facebook ed instagram sono Tecnosistem Spa di cui fanno parte S.I.A. Srl e il prof. Pasquale Miano, il Gruppo di architetti Esposito, Castaldo, Prezioso, la Società Cooperativa Gnosis Progetti, Interplan2Architects, KR e Associati s.r.l. con l’idea e progetto degli architetti Andrea Cassese e Clorinda Grande, Pica Ciamarra Associati, ed Eoss Architettura. Ma per dare un’idea sui lavori lungimiranti basti pensare a Pica Ciamarra Associati di Massimo Pica Ciamarra, che partecipa con il progetto Mergellina, Area pedonale integrata alla spiaggia, che ormai decenni fa seguiva l’appalto-concorso per il ridisegno e la pedonalizzazione dell’area di Mergellina, approvato perfino dalla Soprintendenza, ma fermato -si perse il finanziamento- da interessi e beghe in una Commissione edilizia pretestuosamente non convinta della posizione di alcune alberature. Era una concreta proposta di project financing avanzata da un poderoso gruppo di imprese e validata da un importante istituto bancario, oggi -a fine 2020- tutto starebbe ormai per tornare in proprietà pubblica e Napoli si troverebbe supportata da forti infrastrutture, più attrezzata, soprattutto con un diverso e felice rapporto con il mare. O il progetto altrettanto avvenieristico di Tecnosistem S.p.a. di cui fanno parte S.I.A. Servizi per Ingegneria e Ambiente S.r.l. e il professore e architetto Pasquale Miano, la Riqualificazione Napoli Est 2.0. Progetto che ha appena vinto il concorso internazionale per la riqualificazione di Napoli Est “BResT” (BRT Napoli EST), una greenway rigeneratrice di spazio pubblico e luoghi per le persone, tra aree verdi e percorsi ciclopedonali da piazza Nazionale all’Ospedale del Mare di Ponticelli, pensato con l’intero percorso della linea protetto e in sede propria al fine di garantire, frequenze elevate e un servizio pubblico efficace. In aggiunta, il design, la riconoscibilità e la caratterizzazione della linea, nel suo complesso così come in ogni micro-intervento urbano proposto, hanno giocato un ruolo importante nella costruzione di una visione di paesaggio sostenibile, lineare, interconnesso.

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