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A Villa Fiorentino una mostra permanente dedicata all’intarsio sorrentino

A Villa Fiorentino una mostra permanente dedicata allintarsio sorrentino

Rilanciare la plurisecolare arte dell’intarsio sorrentino, da sempre considerata una delle eccellenze del Made in Italy. È l’obiettivo della Fondazione Sorrento che ha deciso di dedicare ai maestri della tarsia lignea una mostra permanente allestita nelle sale di Villa Fiorentino, la splendida dimora che sorge lungo il corso Italia.

Iniziativa fortemente voluta dal presidente Gianluigi Aponte e dall’amministratore delegato Mario Gargiulo e realizzata grazie all’associazione Artigiani Intarsio Sorrentino che ha curato l’allestimento. 

L’intarsio è una tipologia di artigianato che consiste nel realizzare immagini (paesaggi, ritratti, decori, nature morte, ecc.) attraverso lutilizzo di sottilissime sfoglie di legnami di diverso colore, sistemate in modo da formare una mazzetta, alternate a lamine di altri materiali (come lavorio e la madreperla) e sulle quali si innestano metalli e pietre dure. Il contorno della mazzetta passa poi al traforo così da ottenere un corrispettivo numero di pezzi, fra chiari e scuri, che andranno ad incastrarsi fra loro come in un puzzle e formare il disegno definitivo. Ultimata la composizione, i pezzi vengono incollati, pressati, levigati più volte e, in ultimo, verniciati, così da ottenere il prodotto finito.

Già diffuso in Italia nel 1300, lintarsio raggiunge la sua maturità in epoca rinascimentale, sebbene si fosse sviluppato solo in Toscana, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e Campania, in particolare nel Napoletano.

La tarsia lignea, a Sorrento, conobbe il suo massimo splendore agli inizi del XIX secolo e livelli di quasi perfezione, in seguito alla nascita della scuola applicata allindustria dellintarsio e dellintaglio (1886).

Il fortunato momento storico in cui fiorì la produzione sorrentina coincise con il periodo del Grand Tour, caratterizzato dallaffluenza continua dei maggiori pittori, scultori e letterati dellepoca nella Terra delle Sirene. Fenomeno che permise ai maestri locali di assorbire gli influssi dei tanti artisti esteri che qui soggiornavano ed al tempo stesso di perfezionare le proprie tecniche di intarsio e composizione.

La novità”, quindi, favorì la realizzazione di unoggettistica superba che spaziava dalla creazione di pannelli a quella di cofanetti, dai mobili, ai cassoni nuziali per arrivare alle produzioni di più alto livello destinate a collezionisti di nicchia.

La tarsia sorrentina è stata capace di distinguersi in Europa per la scelta di procedure e materiali assolutamente originali. I legni erano ricavati dalla vegetazione tipica locale e la tecnica più utilizzata era quella del mosaico”.

Questa era eseguita alternando tasselli quadrati di varia tonalità ed era impiegata principalmente per la realizzazione di disegni geometrici da utilizzare come completamento ad un più ampio disegno.

Tra le figure impegnate nel settore della tarsia si annoverano quelle dei traforatori, dei ricacciatori, degli ebanisti, dei falegnami ed altre minori. Ognuno ha un suo ruolo ben preciso e la catena di montaggio è efficiente se tutte queste risorse collaborano tra loro.

Con il passare degli anni la produzione sorrentina al pari di altre ha subito metamorfosi, influenze ed evoluzioni di varia natura, anche per effetto dellutilizzo delle tecniche di incisione introdotte, a livello locale, da Arturo Guidi.

Lesigenza di assicurare un sempre maggior numero di esemplari sul mercato dei souvenir, in qualche caso, ha finito con il compromettere la qualità degli oggetti realizzati, snaturandone, in parte, loriginaria bellezza.

Oggi gli artigiani sorrentini, molto meno numerosi rispetto al passato, si stanno concentrando nuovamente su produzioni di elevata qualità così da cercare di riportare in auge la finezza della tarsia lignea di un tempo.

“E noi vogliamo dare il nostro contributo perché ciò avvenga mette in chiaro l’ad Gargiulo -. Da sempre la Fondazione Sorrento  ha come obiettivo la promozione del territorio e delle sue eccellenze nei confronti dei milioni di ospiti che scelgono queste zone per le loro vacanze. E cosa rappresenta meglio Sorrento della maestria dei nostri artigiani dell’intarsio? Siamo certi che la mostra di Villa Fiorentino sarà un successo e garantirà la visibilità che quest’arte merita”.

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