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Futuro Fantastico (II movimento). Festival mutaforme al Santarcangelo Festival 2050

È stato annunciato il programma di Futuro Fantastico (II movimento). Festival mutaforme di meduse, cyborg e specie compagne (8-18 luglio 2021), ultimo atto di Santarcangelo Festival 2050, cinquantenario della più longeva manifestazione italiana dedicata alle arti della scena contemporanea, iniziato a luglio 2020. I biglietti saranno in vendita dal 14/06 sul sito santarcangelofestival.comla biglietteria di Piazza Ganganelli e l’Info Point apriranno il 5/07.

 

Per quest’ultima edizione che li vede alla direzione artistica, Enrico Casagrande e Daniela Nicolò di Motus si sono confrontati con la forza irrequieta e mutaforme che incarna lo spirito del Festival, in continua transizione, scambio e ibridazione, per dare vita a undici giorni di intensa programmazione: un’opera corale che accorcia le distanze tra teatro, arte, cinema, musica, letteratura e antropologia:

 

“Abbiamo lavorato cercando di continuare, nonostante tutto, a produrre immagini, a fertilizzare il territorio inaridito dalla paura del virus che poi, banalmente e pericolosamente, diventa paura dell’Altro, del diverso da ciò che non rientra nelle consolidate categorie percettive. Quest’anno abbiamo ancor più spinto verso l’ibridazione e le pratiche di compostaggio per innestare una programmazione esplosa fra forme e linguaggi, corpi e voci minoritarie. Voci che sarebbe difficile intercettare, opere che a fatica andranno nei grandi contenitori dello spettacolo (almeno in Italia). Futuro Fantastico sarà una iridescente misticanza di artiste e artisti di varie provenienze che invaderà i luoghi riscoperti del Festival. E la tipologia degli spazi che occuperemo è tanto vasta quanto i formati, richiedendo un grande sforzo organizzativo di tutta l’equipe del Festival, che qui ringraziamo con stima e affettoBasterebbe forse elencare i luoghi per capire la natura tentacolare di questa edizione. Tanti saranno gli spettacoli che “non abbiamo visto prima”, perché sono opere nate proprio nel vuoto del lockdown o frutto di lunghissimi percorsi di ricerca e lenta metamorfosi. E questo non ci fa paura: schiudersi alla città con un programma in parte “Unknown” (per citare un bel progetto di Markus Őhrn di qualche anno fa) con proposte che si fondano su dei patti di fiducia fortissimi fra noi, le artiste e gli artisti coinvolti, è un’altra grande sfida che abbiamo ritenuto giusto accogliere. Sarebbe stato facile affidarsi a grandi nomi o spettacoli comunque già circuitanti. Abbiamo preferito “prenderci cura” – con i mezzi sempre insufficienti, lo dobbiamo ribadire, che un Festival con questa missione ha – di compagnie con cui volevamo davvero entrare in contatto, conoscere umanamente, al di là della facciata promozionale, per metterci in gioco, rischiando, tanto, troppo? Chi può stabilire un limite in questi tempi”.

 

La capacità di mutare forma permette al Festival di rappresentare se stesso come atto di espansione oltre il limite, che torna a ospitare la scena internazionale generando contaminazioni sempre nuove con mondi culturalmente e geograficamente lontani. Un viaggio con una forte apertura a processi partecipativi che sconfinano nell’invasione degli spazi pubblici, dalla piazza al paesaggio naturale, per un inno alla trasformazione, che vede un programma articolato in capitoli tematici.

 

IL CINQUANTENNALE. Futuro Fantastico (II movimento) si aprirà l’8 luglio con un pomeriggio speciale che finalmente ospiterà i risultati di due anni di lavoro e ricerche dedicate ai 50 anni di Santarcangelo Festival, che comprendono la presentazione del libro, curato da Roberta Ferraresi ed edito da Corraini Edizioni, che raccoglie testimonianze chiave della storia della manifestazione, e la proiezione e presentazione del documentario, diretto da Michele Mellara e Alessandro Rossi per Mammut Film, che porterà alla luce materiali inediti del Festival. La Galleria dell’Immagine dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Rimini ospiterà la mostra fotografica Santarcangelo ’80 Revisited, a cura di Uliano Lucas. La rassegna è promossa da Fabio Bruschi e Piero Delucca per P.A.M. Progetto Archivi Metropolitani #1 in collaborazione con Lingue di confine.

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