Cultura

Doppia inaugurazione da Alfonso Artiaco con Sol LeWitt e Michael Venezia

Doppia inaugurazione da Alfonso Artiaco con Sol LeWitt e Michael Venezia.
Il lavoro di Sol LeWitt si caratterizza per l’utilizzo di diverse tecniche di produzione che gli hanno permesso di trovare il giusto compromesso tra qualità percettiva e concettuale, tra la semplicità dell’ordine geometrico e la ricerca di bellezza e creazione intuitiva.
La sua ricerca artistica si sviluppa attraverso i suoi celebri wall drawing e le sue strutture geometriche tramite cui ha decostruito il concetto di autorialità legato alla realizzazione dell’opera, riconoscendo il primato non alla mano, ma alla mente che l’ha ideata. Di pari passo l’artista ha realizzato molti lavori su carta nel corso della sua carriera.
Il focus della mostra è costituito da opere inedite, mai esposte prima, realizzate tra il 1992 e il 2005, periodo in cui LeWitt decide di dedicarsi maggiormente alla pittura. La tecnica che utilizza è gouache su carta, pittura opaca a base d’acqua, cui si appassiona dagli anni Ottanta.
I suoi studi l’hanno condotto verso la definizione di forme meno rigide, articolate dalla creazione di profondità spaziali. Il risultato sono opere astratte composte da pennellate fluide a flusso libero.
L’artista così trasforma le idee in incarnazioni visive, manifestazioni visibili di sistemi e regole che si mescolano creativamente, dando vita a una vastità di combinazioni. Le linee, le forme, i colori e i volumi instaurano un equilibrio sottile tra pensiero e forma, tra ordine e disordine, tra paternità e anonimato. Il suo lavoro si articola attraverso strutture mentali e visuali concrete in una costante ricerca che gli ha permesso un continuo rinnovamento.
I titoli delle opere esposte richiamano la tecnica sopra descritta: Brushstrokes, Horizontal Lines e Irregular Form. Come le linee orizzontali in una sovrapposizione virtuosa creano una percezione tridimensionale dalla superficie piatta del foglio, così le forme irregolari definite da tonalità contrastanti consentono alla forma distesa una condizione percettiva aggettante. I suoi lavori si rivelano così strutture che si animano attraverso l’idea, sfidando la dipendenza dall’abilità manuale dell’artista.
Michael Venezia
Inaugurata anche la mostra di

Michael Veneziaartista che si è formato negli ambienti della New York minimalista concettuale di fine anni ’60 inizio anni ’70 con artisti come Robert Ryman, Dan Flavin e Sol LeWitt. Mentre questi ultimi hanno condotto la loro ricerca più verso la scultura e l’installazione, Venezia si è sempre dedicato alla pittura.
Ha iniziato la sua produzione realizzando lavori a sviluppo verticale ed è stato tra i primi artisti a lavorare con la pistola a spray sulla tela, introducendo in quella dimensione di calcolata progettualità della composizione la casualità della pittura a spruzzo. Nel tempo la sua attenzione si è spostata dal centro ai margini.

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