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Nuova facciata per il Gesù Nuovo di Napoli, presentato il restauro

Nuova facciata per il Gesù Nuovo di Napoli, presentato il restauro presso la Sala Valeriano.

Il restauro, promosso dai Gesuiti (Provincia Euro-Mediterranea della Compagnia di Gesù), svela un’opera dal prezioso valore storico e culturale con interventi che hanno interessato: il bugnato, gli elementi marmorei di fregio, il fronte sinistro della chiesa, i finestroni.

La facciata storica è stata restituita alla città – ha spiegato padre Jean-Paul Hernandez, teologo gesuita,che ha introdotto la conferenza stampa ora napoletani e turisti non vedranno più i ponteggi, che per un annoavevano tenuto nascosto un intenso lavoro di ripulitura e restauro. La facciata “si svela” come mai avvenuto prima e scopriamo “non solo una facciata”. Le bugne caratteristiche che rendono il Gesù Nuovo di Napoli un monumento di interesse internazionale sono state riportate alle tonalità originarie del loro piperno.

Da oggi – spiega ancora Hernandez possono essere ammirate così come le potevano vedere i loro costruttori nel 1470 ben prima che diventasse la facciata di una chiesa. Infatti, all’origine, questa era la facciata del palazzo nobiliare che i principi Sanseverino di Salerno fecero costruire in un luogo di Napoli da dove potevano, a quei tempi, facilmente osservare il porto. In una lapide conservata sulla sinistra della facciata compare anche il nome dell’architetto: Novello di San Lucano.

Mons. Franco Beneduce S.I., vescovo ausiliare di Napoli, ha ribadito la “volontà della Compagnia di Gesù di recuperare un simbolo per la città e per la Chiesa tuttae di restituire bellezza ad un luogo in cui ci si prende cura del prossimo”.

Padre Roberto Del Riccio S.I., provinciale della Provincia Euro-Mediterranea della Compagnia di Gesù Provinciale, ha chiarito due dimensioni: civica ed ecclesiale.
Due ragioni – ha detto ci hanno spinto a questo intervento impegnativo in termini di risorse umane. Restituire alla città un bene prezioso che le appartiene, al di là di chi sia il proprietario. Era importante restituire ai fedeli napoletani un luogo molto amato, non solo per la profonda devozione asan Giuseppe Moscati e la costante presenza di gesuiti che si dedicano al ministero della riconciliazione”.

Inoltre – aggiunge Del Riccio È bello sottolineare la dimensione di sinodalità: abbiamo cominciato questo lavoro insieme alla diocesi e il lavoro in sinergia, allinterno della Chiesa, è fondamentale. I problemi e le risorse economiche necessarie sono così ingenti che nessuno può riuscire da solo. Il metodo di concertazione che abbiamo attuato speriamo possa essere una buona pratica messa sempre più a sistema e non solo un felice episodio”.

La funzionaria di zona per la Soprintendenza, architettoElisa Di Crescenzo ha parlato di “cantiere della conoscenza”, nel descrivere i materiali utilizzati per la realizzazione del lavoro di restauro che ha definito “un’operazione di derestauro, con analisi specifiche per trovare metodi meno invasivi e più efficaci.

L’ingegnere Gianfranco Bidello direttore dei lavori: ha spiegato che “Il concreto avvio degli interventi, che hanno portato a nuova luce la facciata simbolo della piazza patrimonio dell’Unesco e messo in sicurezza la chiesa, si colloca nella celebrazione della Messa serale del 15 dicembre 2017. In quell’occasione, la vetratura e la struttura del finestrone nella navata principale cedettero, senza per fortuna causare danni o feriti.

La Compagnia di Gesù ha voluto, dunque, finanziare, utilizzando l’incentivo fiscale denominato bonus facciate(che ha coperto il costo dei lavori al 90%) l’intervento altamente specialistico di restauro della facciata del Gesù Nuovo per un importo di circa 1.700.00,00 euro oltre ai costi aggiuntivi di 240.000,00 euro per garantire la sicurezza del cantiere e predisporre gli apprestamenti necessari al coordinamento. Allo stesso tempo, la Compagnia si è fatta carico degli interventi sulle facciate del Padiglione San Sebastiano per un costo complessivo di circa 600.000,00 €.”.

Il direttore dei lavori architetto Pasquale Raffa ha spiegato che “l’intervento sulla facciata è partito dall’analisi dello stato di degrado delle superfici in piperno. Un tipo di degrado fortemente diffuso erano le croste, ossia strati di alterazione del materiale lapideo dovuti principalmente ai precedenti interventi di restauro effettuati probabilmente senza il controllo della Soprintendenza.

L’attenta analisi visiva effettuata durante il rilievo e le analisi materiche e chimiche hanno consentito di determinare le strategie progettuali più adeguate ai fini della corretta conservazione della facciata.

Ha concluso il nuovo parroco e superiore della comunità dei padri gesuiti del Gesù Nuovo, padre Guglielmo PiredduS.I. che ha ribadito come la ristrutturazione di ciò che c’è dietro la facciata ha come unico scopo dire Gesù. Restituire e riconsegnare alla vista i colori originari della facciata, ingrigita dal tempo, significa ri-colorare il nostro futuroattraverso i corsi di formazione di archeologia e per le guide turistiche campane.

Dal prossimo 18 marzo ripartiranno anche gli itinerari gratuiti di arte e fede”.

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